Che cos’è quel composto misterioso chiamato okara? Vediamo un po’ di cosa si tratta e come impiegarlo in cucina!
Okara: ne sentiamo parlare sempre più spesso, soprattutto per quanto riguarda il vegan food e le ricette ad esso legate.
Questo filone di bio ci porta alla scoperta di diversi prodotti, come appunto l’okara. Questo si può definire il risultato del processo di produzione del latte di soia. Parziale, però. Perché è infatti costituito dalla quella che definiamo “polpa” dei semi di soia macinati.
Invece di finire in latte, la polpa diventa okara. E’ nutriente all’ennesima potenza e nella cucina orientale è impiegato in svariati modi. Ricco in proteine, ferro, calcio ma anche fibre e vitamina B2, l’okara ha un colore tipico giallastro, dalla polpa densa e spesso utilizzato essiccato e macinato.
Se infatti viene tostato, assumerà un sapore tipico delle nocciole, croccante e ottimo per essere usato in cucina come ingrediente del pane fatto in casa. Se ci rechiamo in un alimentare vegan o bio, viene spesso commercializzato con il nome di “pasta di soia”, molto in voga tra i proseliti del cibo naturale.
Se siete curiosi di provarlo, sappiate che si può conservare a lungo, una volta seccato, quindi niente paura e al via con gli esperimenti!